Brandoni mvp: “Tra un mese capiremo dove possiamo arrivare, pensiamo al Colle”
OSIMO – Un esperienza e una solidità da far paura. Paolo Brandoni, esterno ex Camerano e Loreto 33 anni, è stato scelto da compagni di squadra e dirigenti come migliore in campo sabato scorso contro la capolista Le Torri. Nel pareggio che ha portato a 7 i risultati utili consecutivi, Paolo è stato fondamentale nel gestire le sfuriate dei forti attaccanti avversarie e nel tenete a galla la squadra nel difficile inzio-gara. Una sicurezza, abbinata a tecnica e perspicacia tattica, da fare invidia. Così ha ottenuto 11 preferenze davanti a Cingolani con 4, Riccardo Mandolini con 3 e Gasparetti con 2. Ecco dunque Brandoni nella classica intervista all’mvp della settimana.
Paolo sei stato scelto come migliore in campo, pensi di esserlo stato e tu chi hai scelto e perché?
“Sinceramente non pensavo di esserlo, anche se ovviamente tutti quanti abbiamo fatto una buona prestazione. Io ho scelto Riccardo Mandolini perché in mezzo al campo insieme a Gas ha fatto secondo me una grande partita”.
Descrivici le azioni dei due gol e cosa hai provato in quei momenti?
“Il gol loro sinceramente non so come descriverlo, non mi era mai capitato di prendere gol da una spazzata da centrocampo! È chiaro che un po’ ci ha demoralizzato e si è visto per i successivi 10 minuti, però poi abbiamo reagito bene e pareggiato su rigore”.
Analizziamo la partita: partenza choc come col Falconara, poi grande reazione con pareggio quasi immediato e gestione della gara da squadra tosta, che nella ripresa forse avrebbe meritato di vincere, che ne pensi?
“Si l’inizio non è stato dei migliori come quello di sabato scorso, però abbiamo ancora una volta dimostrato che se ci stiamo con la testa sappiamo reagire e giocare ad armi pari con tutti. Poi nel secondo tempo forse meritavamo più noi, tra il palo di Stefano e il salvataggio sulla linea al 90esimo”.
Due punti persi viste le occasioni mancate nel secondo tempo o un punto guadagnato vista la partenza difficile e l’avversario quotato?
“Penso che il pareggio ci può stare considerando che giocavamo con la capolista”.
Come ti spieghi questo filotto di 7 risultati utili consecutivi e una squadra che quando sei arrivato era ultima ed ora in piena zona playoff?
“Sicuramente il cambio di allenatore penso ci abbia responsabilizzato maggiormente, poi i primi risultati positivi ci hanno fatto crescere in autostima e penso che questa serie ne sia la conseguenza”.
Il mister da qualche partita ti sta impiegando, considerando le diverse assenze, nel ruolo di centrale difensivo: come ti ci trovi?
“Non ho mai giocato in questo ruolo, però mi trovo bene anche perché dal centro si riesce ad avere una visione migliore della partita e magari riesco ad aiutare meglio i miei compagni”.
Prossima sfida a Torrette, in campo neutro, contro il Colle 2006 decimato dopo la maxi sanzione del giudice sportivo e sprofondato all’ultimo posto, che gara ti aspetti? Di fronte ci sono la squadra forse più forma con quella forse più in crisi, c’è il rischio di sottovalutare l’impegno?
“Non ci possiamo permettere di sottovalutare nessuno, dobbiamo andare là per giocare la nostra partita senza pensare a chi avremo davanti e poi alla fine vediamo come va”.
Dove può arrivare per te questo San Biagio rinforzato con gente d’esperienza a dicembre?
“Adesso forse è ancora presto per dire dove possiamo arrivare, vediamo tra un mesetto in che posizione di classifica siamo e poi da lì capiremo cosa possiamo fare”.
Cosa ti aspetti da questo 2017 a livello personale e calcistico?
“A livello personale spero che tutto vada bene sia per me che per le persone a me più care, a livello calcistico mi auguro di continuare a divertirmi come ho sempre fatto fino ad oggi, poi i risultati si vedranno!”.
Compagno di squadra che ti sta sorprendendo di più?
“Un compagno che mi ha sorpreso anche ripensando a sabato è Luca Cingolani, da difensore è veramente bravo e poi da esterno va forte! Gli faccio un in bocca al lupo per l’infortunio e spero rientri il prima possibile”.
Finito il girone d’andata, come giudichi finora il cammino del Galletto e la sua partita più bella e più brutta?
“Da quando sono arrivato il cammino non può che essere positivo, partite brutte che ho vissuto direttamente non ne ricordo, quella più bella penso sia stata a Sassoferrato dove tutti abbiamo messo in mostra un grande spirito di sacrificio e di gruppo per portare a casa la vittoria”.
Un’analisi del campionato? Squadra che ti ha stupito di più?
“Per quello che ho visto penso sia un campionato valido tecnicamente con delle buone squadre anche se quella che mi ha fatto più delle altre maggior impressione è il Sassoferrato Genga che è composta da giocatori forti ed esperti e giocano bene”.
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