Mariani Primiani mvp: “Manca la giusta mentalita’, subito i punti salvezza”

OSIMO – Il ritorno del figlio prodigo verrebbe da dire. Il ritorno di un sambiagese doc ma che ha trovato fortune altrove prima di riassaporare il biancorosso di casa. Quello di Roberto Mariani Primiani, una vita in categorie superiori tra Castelfrettese, Offagna, Falconarese, Marzocca e da ultimo Vigor Castelfidardo, è una di quelle storie da raccontare. Nato e cresciuto a San Biagio, dove ha mosso i primi passi da calciatore, già da ragazzino ha mostrato di avere qualità e carattere per meritare categorie più ambiziose e così, con la Castel, fece il debutto anche in Eccellenza, poi una carriera in Promozione con tanti successi fino all’infortunio grave di due anni fa e al tentativo di rilanciarsi, con alterne fortune, la stagione scorsa a Castelfidardo. Uomo di quantità e grande esperienza nonostante i 30 anni appena compiuti, Mariani Primiani in estate era alla ricerca del lido migliore dove riscattarsi e, senza fretta, è rimasto a guardare allenandosi a Osimo Stazione, fino alla chiamata del San Biagio a ottobre, poco prima del cambio di allenatore. Due settimane di prova per testarne le condizioni fisiche, poi l’inevitabile decisione: uno così può solo far comodo all’interno di una squadra inesperta che cercava di rialzarsi dall’ultimo posto. Detto fatto: dalla gara col Monserra di fine novembre è sempre stato titolare salvo squalifiche. Impossibile rinunciare a uno che fa tanta legna come lui, col suo carisma e la sua duttilità tattica e un piede sinistro da invidia. E’ dunque nella truppa degli acquisti invernali che, assieme a mister Caccia, hanno lanciato il Galletto verso le zone alte della classifica cambiando le sorti di una intera stagione. E anche a Filottrano domenica scorsa, nonostante una sconfitta netta, si è confermato tra i migliori dei biancorossi, l’ultimo a mollare, il primo a lottare. Anche per questo i compagni di squadra e i dirigenti lo hanno premiato con 7 voti nella classica rubrica del migliore in campo, 7 come Capra, e davanti alle 4 di Lorenzo Mandolini, le 2 a Busilacchi e una a Gasparetti. Parità dunque, ma abbiamo voluto premiare la costanza di rendimento di Mariani Primiani, visto che questa è anche la sua prima meritata intervista da migliore in campo e considerato che Capra lo era stato appena 7 giorni fa. Eccolo dunque nella tradizionale intervista all’mvp della settimana:

Roberto sei stato scelto come migliore in campo al San Giobbe, pensi di esserlo stato? Tu chi hai scelto e perchè?
“Non sono certo io a giudicarlo, ma i miei compagni. Io ho scelto Busilacchi perché è un giocatore che in campo da sempre tutto per la squadra”.

Raccontaci le azioni dei tre gol…
“Nella prima azione c’è stato un mancato raddoppio dell’uomo sulla fascia e poi sul cross l’avversario ha colpito di testa sovrastando il nostro compagno. La seconda azione mi sembra invece che sia nata da un fallo laterale. Infine il terzo goal è partito da un cross dalla fascia e la punta avversaria Marziani e’ riuscita a colpire la palla senza essere da noi contrastato”.

Analizziamo la partita: gara subito in salita con 2 gol nei primi 20 minuti poi l’espulsione di Cingolani ha chiuso i giochi. Più merito dell’avversario o demerito del San Biagio?
“Sicuramente è stato un merito della squadra avversaria aver imposto un gioco veemente fin dall’inizio. Ma da non sottovalutare anche il nostro demerito per aver iniziato con un approccio sbagliato una partita contro una squadra cosi forte”.

Come ti spieghi questo brutto ko? Cosa è mancato per evitarlo?
Secondo me è stato sbagliato l’approccio alla partita: di certo è mancata la grinta. Siamo arrivati sempre secondi rispetto all’avversario”.

Non è la prima volta che il San Biagio va in svantaggio nella prima parte di gara: Le Torri, Falconara, Conero dribbling, Borgo Minonna e ora Filottranese. C’è un motivo secondo te o solo casualità?
“Non possiamo parlare di casualità. Forse come squadra diamo molta più importanza al gioco che a fattori calcistici determinanti quali grinta, tenacia e soprattutto la testa. Sono questi i valori che possono far la differenza nelle categorie in cui siamo”.

Questo ko compromette definitivamente la corsa playoff? Meglio pensare a fare punti salvezza?
“No, questo ko non la compromette in quanto ci sono 18 punti ancora in palio. Ma di certo bisogna cambiare mentalità e pensare a raggiungere la salvezza matematica il prima possibile, fin da sabato, per poi vedere quanti punti sono rimasti e perche no….puntare ai play off”.

Cosa manca al San Biagio per fare il definitivo salto di qualità?
“Se parliamo di società, manca un campo sportivo con misure adeguate per campionati di livelli superiori e una Juniores da cui possano sfociare fuori quota per le categorie in cui sono richiesti. Se invece parliamo di squadra, nella nostra manca quella mentalità per poter restare nella parte alta della classifica e poter far quindi quel salto nella categoria superiore”.

Cresciuto a San Biagio, sei arrivato a novembre scorso a vestire il biancorosso dopo tanti anni: come è stato l’approccio? E ti aspettavi un campionato del genere con questa grande rimonta dall’ultimo posto?
“Torno al San Biagio dopo circa 20 anni,.l’approccio è stato sicuramente positivo, mi ha fatto piacere ritornare a casa e ritrovare gli stessi ambienti di un tempo. Al mio arrivo, concomitante con quello del mister e degli altri quattro giocatori tutti di categorie superiori, ho avuto subito sensazioni positive sul proseguo del campionato. I meriti più grandi vanno comunque al mister, che fin dall’inizio ha dato organizzazione tattica, schemi e gioco alla squadra”.

Compagno di squadra e formazione avversaria che ti stanno piacendo di più?
“Come compagno di squadra scelgo Busilacchi, non per niente il capo cannoniere della categoria, ma nonostante ciò un ragazzo umile e volenteroso. Spero che questo sia l’anno di lancio per la sua carriera calcistica. Come formazione avversaria scelgo il Sassoferrato Genga prima in classifica: la rosa dei giocatori la conosco quasi tutta, in quanto avversari di squadre in cui giocavo negli anni passati. Vengono tutti da categorie superiori e la squadra nel complesso, con l’aggiunta di due fuori quota, potrebbe dar filo da torcere anche a quelle di alta classifica di Promozione”.

Come giudichi la tua stagione finora?
“Non posso essere io a giudicarlo”.

Sabato prossimo arriva il Monserra alla disperata ricerca di punti salvezza: come va affrontato?
“Va affrontato con la mentalità di una squadra che si deve salvare e quindi tiriamo fuori gli attribuiti! Apriamo le gabbie ai leoni!”.

Hai un messaggio, un consiglio o un ringraziamento per qualcuno?
“Un ringraziamento particolare a Giacomo e Sandro per avermi contattato e aver creduto in me, anche se reduce da un problema al tendine d’Achille. Poi una richiesta per Ballarini: hai il phon per favore? E infine a Lorenzo Mandolini: ma è vero che compi gli anni più volte l’anno?”.

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