SimOne torna a casa! Il San Biagio riabbraccia Pesaresi
OSIMO – SimOne torna a casa. Dopo tre stagioni Simone Pesaresi, portiere classe 1974, rivestirà la maglia biancorossa. L’aveva lasciata dopo la maledetta stagione della retrocessione in Seconda, in concomitanza quasi con la nascita del suo bambino e di qui la scelta di appendere i guanti al chiodo per concentrarsi a famiglia e lavoro. Poi però, passati dei mesi senza calcio, scelse di riprovarci e accasarsi alla Vigor Castelfidardo come secondo, salendo con i castellani anche in Promozione. Lì ha fatto da chioccia per tre campionati ma adesso il gran ritorno al San Biagio, la sua casa per un ventennio, con un duplice ruolo. Intanto quello di terzo portiere dietro Andrea Zenga e Alessandro Martini, un impegno più importante di quello che si possa pensare visto che a San Biagio non c’è una Juniores dalla quale attingere portieri in caso di assenza di uno dei due della prima squadra. E poi, soprattutto, avrà l’incarico di preparatore dei portieri al posto di Omar Stacchiotti, che è rimasto comunque in società come componente del direttivo: un ruolo non nuovo per Simone, che a San Biagio tutti conoscono come Sim One, perché era già preparatore durante i suoi ultimi anni della lunga militanza biancorossa, storica e indimenticata. Il suo è quindi un grande rientro che va ad arricchire la società dal punto di vista tecnico, umano e professionale. Eccolo nella meritata intervista di benvenuto, anzi, bentornato a San Biagio:
Simo, un grande ritorno in biancorosso il tuo, quello del portiere storico della società: come è nata questa occasione e cosa ti ha spinto ad accettarla?
“E’ nata abbastanza semplicemente. Il ds Sandro Veroli mi ha contattato ed insieme al mister abbiamo fatto una chiacchierata e abbiamo trovato un accordo”.
Avevi lasciato il San Biagio tre stagioni fa pensando di smettere, poi hai deciso nei mesi successivi di riprendere con la Vigor Castelfidardo. Come mai quella scelta e come è stata questa esperienza in una categoria superiore?
“Si l’idea era di smettere……. però senza gli allenamenti non mi riposavo. Ho ricevuto la chiamata per fare il secondo portiere con la Vigor Castelfidardo e ho accettato. Il primo anno abbiamo vinto il campionato di Prima categoria e poi due anni di Promozione. L’esperienza è stata positiva sotto molti aspetti: ho fatto circa 13 presenze da titolare e ho trovato un gruppo unito e accogliente che porterò sempre con me molto positivamente. La categoria superiore è stata una grande soddisfazione e al tempo stesso un piccolo rammarico perché credo avrei potuto farla già molti anni prima”.
Sei tornato tra i galletti col doppio, delicato ruolo di preparatore dei portieri e terzo portiere, che è importante vista l’assenza di una Juniores. Sei pronto a questo nuovo debutto in biancorosso?
“Il vero ruolo è quello di preparatore dei portieri. Il terzo portiere dovrebbe allenarsi tanto quanto il primo…”.
Cosa ti aspetti a livello personale dalla prossima stagione?
“Di lavorare al meglio”.
Cosa ti è mancato di più di San Biagio in questi tre anni e cosa ti portavi dietro da quei tuoi 21 anni di esperienza biancorossa?
“Di fatto mi portavo dietro tutto me stesso e l’arricchimento crescente avuto nel tempo. 21 anni sono veramente tanti. In realtà non ho avuto mancanze, sono state due esperienze distinte e vissute in modo diverso. A San Biagio ero sempre il primo portiere a Castelfidardo ero consapevolmente il secondo: mi allenavo al massimo per dare sostegno al primo, al preparatore dei portieri, alla squadra e per essere determinante quando chiamato in causa. Ma…. la pizza di Graziella effettivamente mi è mancata!!!”.
Conosci già Andrea Zenga, il numero 1 del San Biagio che lo scorso anno è risultato più volte decisivo?
“Si lo conosco bene e lui conosce bene me. Sono veramente felice sia lui il numero 1 del San Biagio. Sulle sue decisive e determinanti capacità non ho mai avuto dubbi”.
Rispetto a quando hai lasciato il San Biagio, sono cambiate tante cose, anche la squadra è completamente nuova, tolto Busilacchi . Dunque, presentati come preparatore dei portieri e come calciatore e uomo a chi non ti conosce ancora personalmente… Lavoro, famiglia, passioni, squadra del cuore, come imposti il lavoro da preparatore dei portieri, come immagini lo spogliatoio tu che sei della vecchia guardia…
“Dunque se non sbaglio oltre a Nicola è presente anche Riccardo Mandolini quale mio ex compagno. La figura di preparatore dei portieri è cresciuta nel tempo insieme a quella di calciatore. Per molti anni ho allenato i giovani portieri mentre giocavo e questo mi ha permesso di provare direttamente, capire e selezionare le metodologie più efficaci. Sono felicemente sposato con moglie e figlio i quali rappresentano anche la mia principale passione insieme al calcio e al ‘gruppo’. Sono tecnico e docente a contratto all’Università Politecnica delle Marche. Squadra del cuore: l’Inter……quello estivo è il nostro miglior periodo cioè quando non si gioca. Per il resto penso che mi conosceranno in poco tempo. Infine, vecchia guardia lo dici a un altro!!! Un saluto a tutti, a presto!”.
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