Futsal, primo atto dei quarti di Coppa all’Ankon
OSIMO – L’esultanza a fine gara dei padroni di casa la dice lunga. Su quanto ci tenevano, su quanto temessero il San Biagio, su quanto lo sentono come vero e proprio competitor. Pur costruiti con ambizioni, filosofie e budget diametralmente opposti, ieri sera a Torrette Ankon Nova Marmi e San Biagio hanno confermato di non essere casualmente al comando del girone B di serie D e di poter essere fino alla fine le due contendenti al salto di categoria.
Per la gara di andata dei quarti di finale di Coppa, che sorte ha voluto mettesse di fronte prima e seconda in campionato, è andata in scena uno spettacolo. Con due squadre che non si sono certo risparmiate, che hanno giocato al meglio delle loro possibilità costruendo tantissime palle gol su entrambi i lati del campo. Alla fine, l’ha vinta di misura, 2-1, l’Ankon Nova Marmi che tutti a inizio stagione descrivevano come la corazzata che, assieme al Circolo Collodi, si sarebbe giocata il primo posto. E ieri ha confermato le sue qualità, la rosa lunga, molto più esperta e fisica di quella del San Biagio. Il quale però ha ribadito che da outsider di inizio stagione ricopre con merito al momento il ruolo di rivelazione e capolista in campionato. Non ha mollato nei momenti di difficoltà e, nel finale, ha accorciato le distanze riaprendo totalmente il discorso qualificazione alla Final Four di Coppa che si giocherà al PalaTriccoli di Jesi. Si deciderà nella gara di ritorno, da giocare a Candia lunedì 18 dicembre alle 21,45.
La cronaca del match racconta di un Ankon che, costruita con elementi di categoria superiore, lontanissima parente da quella che aveva chiuso nei bassifondi la scorsa serie D, ha cercato di fare la partita, col San Biagio però bravo ad attenderla per poi aggredirla nella propria metà campo e a ripartire veloce. Passano i locali dopo circa 15 minuti con un tiro dalla distanza potentissimo che supera Cesaretti. Il Galletto reagisce e con Pasquini e Cannuccia sfiorano il pari, sprecando anche un paio di ottime occasioni peccando di egoismo anziché servire i compagni più liberi sul secondo palo. Nel finale di frazione, con questa semplice e sempre buona azione, l’Ankon raddoppia, ma l’arbitro annulla perché l’attaccante tentando con vigore di ribattere in rete una respinta corta di Cesaretti sposta la porta cadendo in fallo.
Nel secondo tempo il copione non cambia, il ritmo è alto, l’agonismo pure e le occasioni si moltiplicano. L’Ankon su un lancio lungo trova il 2-0 che sembra poter dare una mazzata agli ospiti, ma quest’anno i galletti sono maturati e nonostante le poche rotazioni, causa le assenze pesanti di Luchetti e Contento, che si aggiungono agli infortuni dei lungodegenti Bravi, Cicala e Belardinelli, riescono a trovare la forza di reagire. Così con Cannuccia, dopo un paio di parate clamorose e un palo a dire di no, trovano il meritato gol bandiera che riapre tutto. Nel finale i locali sfiorano in ripartenza il 3-1 ma anche i biancorossi il 2-2, con due tiri liberi del portiere di casa parati a Cannuccia e Serafini. Finisce così 2-1 per l’Ankon, con esultanza finale, comprensibile e meritata, che la dice lunga sull’importanza della posta in palio. Ma non è stato conquistato o perso nulla. Tutto è ancora in ballo.