Ballarini nuovo jolly d’attacco: “Voglio dimostrare che posso valere la Prima categoria”
OSIMO – Anche lui con tanta voglia di rivincita, di dimostrare quanto vale in una categoria superiore. Luca Ballarini, 28 anni, sarà uno dei nuovi jolly offensivi di mister Marinelli. Anche lui, come Gambini, raggiunge il San Biagio dopo la sfortunata stagione alla Sirolese e dunque con dentro tanta rabbia da trasformare in agonismo. Alto 1,78 per 67 kg, Luca sirolese doc si presenta nella tradizionale intervista di benvenuto in maglia biancorossa:
Luca intanto presentati a chi non ti conosce ancora di persona..
“Sono nato ad Ancona il 22 febbraio 1987, abito a Sirolo. Sto terminando gli studi in Economia e Commercio e nel frattempo mi mantengo lavorando come cameriere all'Osteria del Poggio. Sono single e mi piace leggere e ascoltare musica”.
Squadra del cuore e calciatore preferito?
“Tifo Inter ed ho sempre avuto un debole per il Chino Recoba”.
In che ruolo giochi e in quale sai adattarti?
“Sono un trequartista ed è quella la posizione in cui mi piace giocare di più, perché sei sempre nel vivo del gioco e puoi svariare in ogni parte del campo. Non sempre però in squadra c'è posto per questo tipo di ruolo e così mi sono spesso adattato a fare la mezzala o l'esterno di centrocampo”.
Le tue caratteristiche tecniche?
“Buona tecnica individuale, dribbling, visione di gioco”.
Tre aggettivi per definirti come ragazzo?
“Riservato, altruista e riflessivo”.
Raccontaci il tuo curriculum calcistico…
“Ho fatto tutta la trafila delle giovanili nel Sirolo-Numana fino a disputare due stagioni in prima squadra. Ho avuto un' esperienza di un anno ad Offagna in Prima categoria e sono poi tornato a Sirolo ma questa volta alla Sirolese, ex Riviera '96, dove ho trascorso le ultime sette stagioni”.
Come è andata l’ultima stagione?
“L' ultima stagione purtroppo è andata male. Dopo un discreto inizio siamo precipitati all'ultimo posto in classifica, complici anche diversi episodi sfortunati e infortuni di giocatori importanti. Nel finale di stagione abbiamo fatto una bella rimonta fino ad arrivare a giocarci in casa lo spareggio salvezza: un "tiro della domenica" dai 30 metri ci ha condannato ad un'amara retrocessione”.
E dal punto di vista personale invece?
“Anche a livello personale non è andata granché: ho avuto un infortunio a fine girone d'andata che mi ha costretto ad uno stop di due mesi e ritrovare la condizione non è stato facile. In totale 23 presenze e 2 reti”.
Cosa ti ha convinto a scegliere il San Biagio?
“La possibilità di misurarmi in un campionato di livello superiore è stata determinante per la mia scelta. Dopo tanti anni di Seconda categoria e l'ultima sfortunata stagione avevo voglia di una nuova avventura”.
Temi il salto di categoria e la tanta concorrenza tra gli esterni e i giocatori d’attacco?
“Sinceramente no, non temo il salto di categoria. Penso che le mie caratteristiche tecniche si sposino meglio in un campionato dove si cerca di giocare di più al calcio. Certo all'inizio sarà dura perché i ritmi delle partite e degli allenamenti saranno più elevati ma poi, come in tutte le cose che si fanno, ci si abitua. Per quanto riguarda la concorrenza credo che possa solo che far bene alla squadra; quando non hai il posto assicurato tiri sempre fuori quel qualcosa in più perchè restare fuori non fa mai piacere a nessuno. Il campionato è lungo e ognuno di noi saprà ritagliarsi il suo spazio rendendosi utile alla causa”.
Il tuo obiettivo per la prossima annata?
“A livello di squadra raggiungere la salvezza il prima possibile per poi provare a toglierci qualche bella soddisfazione. A livello personale dimostrare di poter stare in questa categoria”.
Hai un messaggio, un augurio o un consiglio da lasciare a qualcuno?
“Vorrei salutare i miei ex compagni della Sirolese e ringraziarli perché nonostante i risultati sul campo siamo rimasti sempre uniti e compatti fino all'ultimo; non è stato per niente facile lasciarli. Vorrei poi ringraziare il San Biagio per aver creduto in me, spero di ripagare la fiducia sul campo”.
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