Belfiore migliore in campo: “Nessuna pressione, abbiamo il destino nelle nostre mani”
OSIMO – Mediano dai piedi buoni, dal dribbling, dall’intuizione ma anche dalla discreta corsa ed esperienza. Jacopo Belfiore è tornato, conoscendolo non si sa per quanto, ma intanto è tornato. Il centrocampista che aveva già vestito il biancorosso nella stagione 2012-2013 e che poi aveva trascorso mesi di studi all’estero, ha deciso di riprendere il discorso lasciato a metà con il Galletto. Così quest’anno è tornato a casa, pur in Seconda categoria, per cercare nuova gloria. E la sta trovando. Dopo un avvio di stagione un po’ tribolato fra la concorrenza mica da ridere e una famigliarità col campo da riconquistare gradualmente, il “Belfio” è diventato una pedina preziosa per mister Marinelli. In un momento in cui il centrocampo biancorosso soffriva l’assenza di uno come Pizzichini, Belfiore è riuscito a farsi trovare pronto, anche in termini realizzativi. Sabato con l’Argignano da mediano basso ha gestito bene la cabina di regia della squadra e si è distinto per manovre fluide e anche tante palle recuperate. Per questo i compagni di squadra lo hanno scelto come migliore in campo con ben 14 preferenze, seguito dalle 4 a Lucesole, 3 a Galli e 1 a Paolinelli.
Jacopo sei stato scelto per la prima volta come migliore in campo da compagni di squadra e dirigenti, ritieni di esserlo stato contro l'Argignano? Tu chi hai scelto e perchè?
“Ritengo che contro l’Argignano tutta la squadra abbia fatto una prestazione solida e di carattere, come il secondo tempo a Staffolo. Siamo ripartiti da quel secondo tempo. Ed è quello che serviva dopo la partita di sabato scorso. Come mvp io ho scelto Galli perché ha fatto un grande prova soprattutto in fase difensiva e, da buon capitano, ci ha tenuti sempre concentrati sul campo per 95 minuti”.
Dopo un avvio di stagione un pò stentato ti stai conquistato spazi importanti, con 3 gol all'attivo e buone prestazioni: sei soddisfatto del tuo rendimento?
“Sicuramente all’inizio ho fatto un po’ più fatica, dopo un anno sabbatico dal calcio. Avevo bisogno di riprendere il ritmo partita e l’abitudine a giocare e stare in mezzo al campo. Sono soddisfatto della mia stagione finora, così come di tutta la squadra: stiamo facendo un qualcosa di importante. In ogni caso, così come i miei compagni, devo dare sempre qualcosa in più di settimana in settimana per non cancellare quanto di buono fatto fino ad oggi”.
Come hai detto hai vissuto un anno a studiare all'estero: te lo aspettavi così il tuo ritorno al San Biagio vista anche la grande concorrenza in squadra?
“A San Biagio mi sono trovato molto bene da subito e, anche da fuori, ho sempre seguito il campionato. Sfortunatamente lo scorso anno non ho potuto dare il mio contributo e, anche per questo, l’intenzione è stata quella di ritornare ed aiutare società e squadra a riscattarsi dalla passata stagione, per quanto possibile. Le cose stanno andando bene e sono contento di questo. La concorrenza, mischiata ad un gruppo solido ed unito, fa solo che bene poiché porta tutti a cercare di migliorarsi e dare sempre il meglio di settimana in settimana per guadagnarsi il posto. E questo può avere effetti solo che positivi durante l’arco di una stagione”.
Analizziamo la partita con l'Argignano: mai in discussione, anche buone trame di gioco dopo il vantaggio, tutto fin troppo facile?
“Non esistono partite facili, ed anche quella con l’Argignano non lo è stata. Siamo stati bravi noi ad indirizzarla dalla nostra parte con una buona prova di carattere, voglia e personalità. Nel momento in cui queste tre cose ci sono, poi le buone trame di gioco e le buone prestazioni sono una normale conseguenza”.
Raccontaci le azioni dei tre gol…
“Primo gol: calcio d’angolo, il portiere respinge come può una deviazione di testa di un difensore, la palla rimane nei pressi della linea di porta e bomber Pallu la ribadisce in rete, da vero cobra. Secondo gol: Palombarani mette in mezzo un’ottima palla dalla destra e Bum Bum (Pasqualini, ndr), con un gran colpo di testa ad incrociare spedisce la palla in rete, un attaccante vero. Terzo gol: dopo una percussione sulla destra la palla arriva ad Aureli che con un bel diagonale chiude la partita”.
Il mister ti utilizza in più ruoli del centrocampo, da mediano basso o da mezz'ala se si gioca a tre, tu quale preferisci?
“Io mi sento più a mio agio come mediano basso, però mi adatto a tutti ruoli del centrocampo indifferentemente”.
L'Osimo Stazione è rimasto a -2 vincendo forse a sorpresa a Chiaravalle: mancano solo 5 giornate alla fine del campionato, si fa sentire sempre di più la pressione?
“Io penso che siamo in un’ottima situazione: 2 punti di vantaggio sulla diretta inseguitrice e nessuna squadra davanti a noi. Il futuro è nelle nostre mani, dipende da noi, ed è quello di cui c’è bisogno. Dobbiamo andare in campo ogni sabato pensando esclusivamente a fare prestazioni come quella di sabato scorso e nel secondo tempo a Staffolo. Le pressioni le lasciamo a chi ci insegue”.
Il compagno di squadra che finora ti sta sorprendendo di più?
“Tutta la squadra mi sta impressionando per quello che stiamo facendo. Poi, conoscevo Pesa avendoci giocato insieme 2 anni fa a San Biagio, ma lo ricordavo in condizioni psico-fisiche un po’ diverse….”.
Sabato si va a Borghetto, col San Biagio costretto ormai sempre a vincere per evitare l'aggancio. Come affrontare una gara del genere in un campo dove nessuno ha finora vinto?
“Affrontare la gara con la stessa grinta e personalità di Staffolo e Argignano, e avremo ottime possibilità di portare a casa i 3 punti. E’ vero che dobbiamo vincere tutte le gare da qui alla fine, ma anche chi insegue dovrebbe fare lo stesso, e potrebbe anche non bastargli per scavalcarci. Siamo in vantaggio, per cui la cosa che non sentiamo è sicuramente la pressione o l’ansia di fare risultato. Andiamo in campo ogni volta con la voglia di vincere ed è questo che conta.”
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