Casaccia mvp con la Castel: “Grinta e tranquillità. Pensiamo al nostro gioco, no all’arbitro”
OSIMO – Serve come il pane. Un metronomo di centrocampo, tecnico, adattabile anche a trequartista, che sappia far girare la squadra, inventare in fase offensiva qualche buona occasione per gli attaccanti. E che sappia prendere per mano la squadra in questo momento di difficoltà, con l’esperienza, la calma e il carisma che lo contraddistingue. Mattia Casaccia, 28enne centrocampista alla sua seconda stagione in biancorosso, cerca di recuperare lentamente la migliore condizione dopo tanti, troppi infortuni che lo hanno spesso fermato ai box. Nel match di Castelferretti, inevitabilmente condizionato dal rigore ed espulsione a inizio partita, è stato tra quelli che ha cercato di smistare palla e proporre soluzioni offensive alla ricerca del gol. Tante palle toccate e discreta corsa: non è ancora il miglior Casaccia, ma la strada sembra quella giusta. Per questo compagni di squadra e dirigenti lo hanno scelto come migliore tra i galletti nei grigiore di Castelferretti, con 16 preferenze davanti alle 4 di Busilacchi e le 3 a Rinaldi. Eccolo dunque nella classica intervista all’mvp della settimana:
Mattia sei stato scelto come migliore dei biancorossi sabato a Castelferretti. Pensi sia stata la tua migliore prestazione? Tu chi hai scelto e perché?
“Ringrazio tutti per la nomina. Quest'anno ne ho giocate ben poche. Ad ogni modo ho votato Busi che nel complesso ha fatto una buona partita”.
Raccontaci i due gol presi sabato scorso dalla Castelfrettese …
“Beh, non c'è molto da raccontare: il primo un calcio di rigore, nostra ingenuità su gentile concessione dell'arbitro. Il secondo una punizione. Evitiamo di parlare ulteriormente dell'arbitraggio, dobbiamo pensare al nostro gioco”.
Analizziamo il match: subito compromesso in avvio dal rigore ed espulsione, poi tanta generosità ma poca lucidità. Che partita è stata per te?
“Nonostante fossimo in 10 fin dall'inizio abbiamo fatto una buona partita. In questo momento però non basta, dobbiamo parlare meno e cercare il risultato in ogni modo”.
Come ti spieghi queste due sconfitte consecutive che hanno fatto scivolare il San Biagio dal quinto al nono posto in due settimane?
“È un campionato equilibrato, per questo dobbiamo crederci e continuare a lavorare. Con qualche risultato utile consecutivo, possiamo ancora pensare a qualcosa di buono. Crediamoci”.
Pensi si possa ancora ambire a qualcosa di importante o è meglio guardarsi alle spalle e iniziare a mettersi nell'ottica di doversi salvare prima possibile?
“Continuiamo a lavorare duro ed ascoltare il mister, i risultati arriveranno. Come ho già detto secondo me abbiamo i mezzi e possiamo puntare in alto”.
Come venire fuori da questo momento di difficoltà?
“Il calcio è semplice: lavoro, convinzione e group-thinking. Bisogna remare tutti insieme: il gruppo è più importante del singolo”.
Sabato arriva l'Arcevia, sembra sulla carta davvero l'ultima chiamata per sognare ancora il quinto posto, come va preparata questa partita così delicata?
“Servirà grinta fin dal primo minuto in campo e la tranquillità nel giocare a calcio”.
Come giudichi fin qui la tua stagione, contraddistinta da tanti sfortunati infortuni, e quella della squadra in generale?
“Per la squadra fino ad ora una buona stagione, per me un po' meno. Sto tornando in forma e darò il mio contributo”.
Che ne pensi e come si sono integrati i quattro nuovi galletti arrivati a gennaio?
“Conosco benissimo i nuovi acquisti. Saranno utili per la seconda parte del campionato. Si sono adattati bene, il gruppo a San Biagio non è mai mancato!”.
Hai un messaggio o un consiglio da lasciare a qualcuno?
“In questa settimana non posso che citare il compagno di reparto Mando: NUN SÒ CU C'HAI! Alé galletti!”.
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