Gambini, esperienza e riscatto: “Servirà grande impegno per ritagliarsi un ruolo importante”

OSIMO – Esperienza, duttilità, piedi buoni e tanta, tanta voglia di riscattarsi. Sono questi gli ingredienti di Enrico Gambini, nuovo mediano del San Biagio che sa adattarsi bene nella fase difensiva, essendo nato e avendo giocato a lungo come centrale di difesa. Classe ’84, ex Sirolese con la quale è appena retrocesso in Terza categoria dopo amari spareggi salvezza, Enrico vuole rilanciarsi in una categoria, la Prima, che non assapora dai tempi del Sirolo Numana. Alto 1,85 per 78 kg, Enrico sarà utile alla causa biancorossa per raggiungere l’obiettivo di mantenere senza affanni la categoria. Eccolo dunque che si presenta nell’intervista classica di benvenuto.

Enrico intanto presentati a chi non ti conosce..
“Sono nato ad Ancona il 21 dicembre 1984, ma abito da sempre a Sirolo. Sono laureato in Economia e Commercio e ora muovo i primi passi da commercialista collaborando con uno studio vicino casa”.

Passioni oltre al calcio?
“Amo la musica, lo sport in generale, ma il calcio è la mia prima passione”.

Calciatore preferito e squadra del cuore?
“Il giocatore che mi ha ispirato sin da bambino è Franco Baresi, inutile dire che sono milanista”.

In che ruolo giochi e in quale sai adattarti meglio?
“Ho sempre giocato difensore centrale, escluse le prime esperienze da fuoriquota come terzino, poi negli ultimi due anni ho fatto un passo avanti a centrocampo come mediano”. 

Quale ruolo preferisci? 
“Indifferentemente dal numero 2 al numero 11…”.

Le tue caratteristiche tecniche? 
“Baso il mio gioco su un buon senso tattico, impostazione da dietro e buon colpo di testa, piede destro di base”.

Tre aggettivi per definirti come ragazzo?
“Chi mi conosce mi definisce simpatico, socievole e affidabile”.

Raccontaci il tuo curriculum calcistico. Dove sei cresciuto e con chi hai giocato negli ultimi anni?
“Nasco nel vivaio del Sirolo Numana, poi il salto in prima squadra, inizialmente da fuoriquota poi nella rosa della Prima categoria, culminato con la promozione nel 2006. Poi ho scelto l'avventura Sirolese, prima Riviera '96, in Seconda categoria, che per 8 anni è stata la mia famiglia”.

Come è andata la scorsa stagione a livello di squadra e personale?
“La scorsa stagione è stata molto travagliata, abbiamo perso i playout in una gara molto strana. Da questa grande delusione è nata la voglia di rimettersi in gioco per una nuova sfida”.

Cosa ti ha convinto a scegliere il San Biagio?
“Mi hanno convinto il progetto della Società, la conoscenza di molti giocatori della rosa e del Mister Marinelli, con il quale ho anche condiviso le mie prime esperienze da calciatore in prima squadra a Sirolo e la voglia di cimentarmi di nuovo dopo tanti anni in Prima categoria”.

Temi il salto di categoria e la tanta concorrenza nella fascia centrale del campo?
“Non temo il salto di categoria, so che servirà grande impegno, ma la voglia di far bene è tanta e spero di ritagliarmi un posto importante nello spogliatoio con i miei compagni e nel campo”.

Il tuo obiettivo per la prossima stagione?
“L'obiettivo è quello di inserirmi in quello che sembra essere un bel gruppo e come detto diventarne parte integrante”.

Hai un messaggio o un consiglio da lasciare a qualcuno?
“Odio perdere e il mio motto è: Chi non spera di vincere ha già perso…”.

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