Il calcio a 5 sara’ ancora guidato da Lorenzini. L’intervista
OSIMO – Una delle soddisfazioni in casa San Biagio in questa stagione 2022/23 è arrivata sicuramente dal settore calcio a 5, una delle novità assolute per il mondo biancorosso. E al debutto il Galletto ha subito impressionato tutti, issandosi a rivelazione del torneo per diversi mesi, lottando forse inaspettatamente per i playoff fino all’ultima giornata. E allora ecco l’intervista a uno degli artefici, Gabriele Lorenzini, che ha guidato da coach un gruppo di giovani alle prime armi trasformandolo in una squadra che ha saputo regalare grande entusiasmo.
Mister, prima stagione del San Biagio nel mondo del futsal finita con un ottimo settimo posto, la squadra è andata oltre ogni più rosea aspettativa no?
“Si. Prima stagione andata più che bene, il settimo posto è un ottimo risultato, perché è un settimo posto a ridosso delle prime cinque e molto staccato dalla zona di bassa classifica. Abbiamo superato le aspettative, perché a inizio stagione non sapevamo che cosa saremmo stati, se carne o pesce, erano una incognita al debutto, invece ci siamo tolti delle soddisfazioni”.
La zona playoff è rimasta lì ad un passo e a lungo il San Biagio vi è stato anche dentro, cosa è mancato per accedervi?
“C’è mancato quello che a inizio stagione sapevamo già, l’esperienza, che alla lunga è necessaria in certe circostanze, con quella ce l’avremmo fatta e avremmo potuto dire la nostra agli spareggi promozione. Lo dimostra chi ha vinto i playoff. E’ stata la quinta in classifica che è una squadra esperta come il New Academy, che noi abbiamo battuto due volte tra l’altro. Fare i playoff sarebbe stato meraviglioso rispetto a ciò che ci attendevamo come primo anno di calcio a 5”.
La migliore e la peggiore partita del campionato?
“La peggiore partita il ko 7-1 in casa col Numana nell’ultima di andata. Non solo per il risultato pesante, ma l’atteggiamento della squadra, remissivo, pauroso, sembrava ci fosse menefreghismo. Anche con l’Aspio atteggiamento simile la settimana prima. Un atteggiamento che non è espressione di una squadra di carattere e che aveva ancora un obiettivo, come eravamo noi. La miglior partita? Direi diverse. In molti campi ci hanno fatto i complimenti. A me è piaciuta tanto la vittoria di Fano con il New Academy con una grande prestazione nonostante la carenza di giocatori, e poi il pareggio a Candia, quando a tre giornate dalla fine abbiamo dimostrato di aver superato le difficoltà, di correre più di altri e di poter dominare l’avversario”.
La squadra è molto giovane, può essere un progetto a lungo termine? Proseguire a lavorare con questo gruppo e crescerlo insieme?
“Il progetto a me era piaciuto subito quando sono stato contattato due anni fa, iniziare un progetto nuovo, con un gruppo giovane che partiva da zero, quello mi aveva convinto subito ad accettare. Lavorare con questi ragazzi non ti preclude nulla e ti dà tanto entusiasmo. Con ultra trentenni c’è poco da pianificare, con la nostra squadra, la più giovane del campionato e una media età di 22-23 anni, possiamo programmare a lungo termine e con fiducia”.
Ha un rammarico o un rimorso?
“Non ho rimorsi, abbiamo fatto degli errori ma ci servono per crescere. Rammarico forse che caratterialmente voglio sempre vincere e quindi non essere riusciti ad entrare nei playoff mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca”.
Dal punto di vista personale, come ha vissuto il ritorno in panchina e l’ingresso nella famiglia biancorossa?
“E’ stata la scelta più giusta che potessi fare ultimamente. Il gruppo mi ha aiutato molto, ho avuto ragazzi sempre disponibili e allegri, sono stato felicissimo di allenarli. Del San Biagio, abitando qui, conoscevo la squadra dal di fuori, entrandosi ho trovato una società molto, ma molto organizzata. Dalla mia esperienza di calciatore ad allenatore posso dire che è difficile a questi livelli trovare una società così, che è sempre disponibile, che non ti fa mancare mai nulla, che per qualsiasi cosa c’è. Non è una sviolinata, è che mi è andata proprio bene entrare a far parte di questa società”.
Questa è l’occasione per annunciare la sua permanenza al San Biagio anche per la prossima stagione, cosa l’ha spinta a continuare e con quali obiettivi?
“La squadra sarà ancora molto giovane, con possibilità quindi di crescere, sempre. Non voglio porre obiettivi, ma cercare di migliorarsi, questo sì. Ci sono società che per raggiungere i playoff devono sudare 3-4 anni, non dobbiamo avere fretta. Certo, lì abbiamo sfiorati subito al primo anno e questo deve dare a tutti una carica ulteriore”.
Ha un messaggio, un consiglio o un ringraziamento da rivolgere a qualcuno?
“Ringraziamenti sembrano sempre scontati ma vorrei innanzitutto ringraziare la società San Biagio che mi ha messo a disposizione tutto questo. Io vivo le gare sempre al 100%, quindi porto a casa tensione e arrabbiature, quindi grazie alla mia famiglia che mi sopporta in quei momenti. E poi un grazie ad una persona speciale come Mirco Rossi, una persona speciale, non lo conoscevo prima di entrare in questo progetto, me ne avevano parlato bene e non posso che confermarlo. Senza lui al mio fianco non credo sarebbe stato possibile avere tutto questo, vive con grande impegno il San Biagio calcio a 5, ci mette passione e professionalità incredibili. Anche per questo credo che la società lo abbiamo voluto nominare come vicepresidente”.