Il San Biagio cambia allenatore: al posto di Cantani torna Tacchi alla guida dei galletti
OSIMO – Alla fine è stato inevitabile. Per non lasciare nulla di intentato, per dare una scossa all’ambiente e nuovi stimoli ai giocatori, apparsi disorientati e quasi rassegnati nel secondo tempo di Villa Musone, la dirigenza biancorossa ha deciso di cambiare allenatore. Da ieri Claudio Cantani non è più il trainer dei galletti, al suo posto è stato ingaggiato Danilo Tacchi (nella foto) 50 anni, portorecanatese, che ieri mattina si è presentato alla squadra e ha diretto il primo allenamento.
A Cantani vanno i più sentiti ringraziamenti da parte della società per i risultati raggiunti in due anni al timone dei biancorossi, con una salvezza miracolosa nella stagione 2011-2012, quando arrivò a sei giornate dalla fine e, conquistando 13 punti su 18, trascinò il San Biagio fuori dai playout. Poi la stagione scorsa, se non fosse stato per il caso Voytyuk e la neve di Fabriano, avrebbe avuto in tasca 5 punti in più a fine girone di andata che avrebbero potuto lanciare i galletti verso obiettivi più ambiziosi della salvezza. Quest’anno, partito già da -2 ancora per il caso Voytyuk, mister Cantani ha dovuto fare i conti con una infermeria sempre stracolma nei primi due mesi e mezzo, con una squadra per metà nuova che ha fatto difficoltà a trovare una identità di gruppo, obiettivo reso ancor più difficile da una classifica complicata che ha costretto a vivere con pressione ogni sabato. Il San Biagio ha dato più volte la sensazione di poter svoltare e riagganciare il gruppo lasciando i bassifondi, ma sia dopo il successo sul Fabriano Cerreto sia dopo quello netto sull’Arcevia, non è mai riuscito a dare continuità e sabato scorso a Villa Musone ha dimostrato troppa paura e scarsa personalità facendosi battere da un avversario in inferiorità numerica e scivolando a -7 dalla zona salvezza. Per dare una scossa, la dirigenza domenica ha deciso di voltare pagina, consapevole che le responsabilità di questa situazione non sono affatto tutte di mister Cantani.
Al suo posto si è deciso di puntare su Danilo Tacchi, che a San Biagio conosce bene ambiente e giocatori. Ci ha allenato per sei stagioni, conquistando la storica promozione in Prima nel 2006-2007 e le tre successive salvezze, soffrendo in una sola stagione, nel 2008-2009 e addirittura conquistando la vetta al giro di boa nella stagione successiva. Un binomio che ha fatto la storia del club, un matrimonio mai veramente finito. A lui il compito di riportare morale nei ragazzi, creare uno spirito di gruppo e nuovi stimoli fin dallo scontro diretto di sabato con la Real Cameranese.
I commenti. “Sono felice di essere tornato a San Biagio, è come se fosse casa mia. Ho trascorso qui stagioni indimenticabili, ora dobbiamo salvare questa Prima categoria che conquistammo con tanto sudore. Non sarà affatto semplice, la situazione guardando la classifica è difficile, ma dovremmo vivere alla giornata, pensare ad un passo alla volta e porci come obiettivo minimo la migliore posizione possibile nella griglia playout. L’organico –sostiene il neo allenatore biancorosso- è buono, i ragazzi si sono mostrati disponibili, ma quando c’è un cambio di allenatore è normale che sia così, poi bisogna vedere nel proseguo se gli stimoli resteranno alti. Intanto dobbiamo stringere i denti perché sabato con la Real saremo in emergenza quantomeno in difesa, ma ci proveremo lo stesso a vincere”. Infine un pensiero a Cantani: “Mi dispiace, Claudio è un amico, ci ho giocato insieme alla Jesina, è un lottatore. Ha pagato per colpe che non sono certo tutte sue, ma in gran parte anche dei giocatori, il calcio però è così, so che continuerà a sostenerci”.
Il presidente del San Biagio Maurizo Fagotti spiega che “la scelta di cambiare allenatore è l’ultimo tentativo per dare una sterzata all’ambiente e ai giocatori. Sappiamo che di per sé non è colpa solo dell’allenatore se i risultati non sono venuti, ma avendo già rinforzato l’organico a dicembre e, nonostante ciò, avendo fallito la gara di sabato che era importantissima, non potevamo cercare la scossa quando già era troppo tardi, perché la sfida con la Real Cameranese è altrettanto delicata, non dobbiamo fallirla. E aver optato per un ritorno di Danilo testimonia la volontà della società di non perdere più tempo e di voler uscire quanto prima da questa situazione: il mister parte avvantaggiato dal fatto che conosce già metà squadra, saprà dare nuovi stimoli fin da subito. A lui, che dopo quattro stagioni torna nella squadra dove ha fatto grandi cose, faccio l’in bocca a lupo di un buon lavoro e chiedo ai giocatori di seguirlo e remare dalla stessa parte tutti insieme col massimo impegno e rispetto reciproco”.
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