Intervista al presidente: “Auguro un 2022 di rivincita”
OSIMO – A tracciare un bilancio di fine 2021, che coincide con quello di metà stagione sportiva, è il presidente del San Biagio Gianni Cecati, al suo terzo campionato alla guida della società biancorossa che fu già presieduta dal padre, l’indimenticabile patron Aurelio Cecati.
Presidente finisce un 2021 complicato, quanto ha pesato la pandemia sul dilettantismo e se ha avuto riflessi anche dal punto di vista economico e sportivo?
“La pandemia ha avuto ripercussioni economiche sulle società provocandone anche l’estinzione per alcune di esse. Per quanto concerne i tesserati è cambiato l’approccio agli allenamenti e alle gare, forse la Federazione non ha ben recepito cosa significa proseguire con questi contagi da Covid, basti pensare che sui calendari delle prime squadre non aveva previsto una pausa invernale, se non per il Natale, quando era chiaro che i rischi sarebbero stati maggiori tra dicembre e gennaio, come sta emergendo anche nel mondo sportivo. Bisogna sempre ricordare che per i dilettanti lo sport è passione, divertimento, secondo al lavoro, non può essere fonte di rischio”.
Ci sono però anche le note positive nel 2021 biancorosso. Partiamo analizzando la squadra Juniores tornata a San Biagio dopo oltre un decennio di assenza e che, dopo un avvio stentato, ha ora preso consapevolezza e nonostante le assenze è nella parte medio alta della classifica…
“La Juniores era la nostra base di partenza per progettare il futuro e dopo alcuni aggiustamenti e aggiornamenti, dovuti alla nostra inesperienza, ora sta marciando nella giusta direzione, quella prefissata dalla società”.
Poi c’è la novità assoluta del calcio a 5, al suo primo anno e con un bel quarto posto attuale. Se l’aspettava vista la giovane età del gruppo?
“Il calcio a 5 ha il DNA del San Biagio: entusiasmo, dedizione, determinazione. Sono rimasto colpito dall’umiltà e dallo spirito di questo gruppo”.
Altra novità le giovanili in autonomia, per le quali la società ha creduto molto nel suo debutto con già quattro gruppi iscritti: che sensazioni ha avuto e che progetti per il futuro di questo settore?
“Le giovanili stanno animando la società, dando fierezza e concretezza a un progetto a lungo termine. Una strada lunga, forse tortuosa all’inizio, ma chiediamo ai genitori pazienza e costanza…a loro va il mio personale ringraziamento per aver creduto nel progetto San Biagio, che vuole anche essere a servizio della nostra comunità. Da qui il motto il San Biagio per San Biagio”.
Infine la squadra senior in Prima categoria, che invece sta dando inaspettate delusioni: ha qualche rammarico o rimorso? Come ci si risolleva da questo ultimo posto?
“Per la Prima squadra purtroppo sono venuti a mancare diversi fattori, si voleva e si pensava di fare bene ma il campo ha dato diverso verdetto. Rimorsi? Sappiamo dei nostri errori. È difficile sollevarsi, ma darsi per vinti è sbagliato e prematuro”.
A livello sportivo, quale sarà la priorità per il 2022 biancorosso?
“Per il 2022 la società auspica intanto la salvezza della Prima squadra in Prima categoria e un girone di ritorno da protagonista per quanto concerne la Juniores. Ma anche il mantenimento dell’entusiasmo visto nel calcio a 5 e nel settore giovanile, per i quali siamo già più che soddisfatti…”.
E a livello societario e logistico invece quali novità ci saranno?
“Per quanto concerne la logistica la società presenterà una propria proposta per la realizzazione di nuovi spogliatoi alla amministrazione comunale visto che gli attuali hanno 30 anni e sono insufficienti per le nuove necessità. A livello societario cercheremo sempre di mantenere una struttura più organizzata e trasparente possibile”.
Dal suo arrivo ne sono successe di ogni: dai danni al campo sportivo reso inagibile dalla tromba d’aria del luglio 2019, ai vari cambi di allenatore e soprattutto la pandemia. Serve tanta caparbietà e amore per questi colori per continuare senza demoralizzarsi troppo?
“Non mi sono mai tirato indietro di fronte a situazioni negative, ho avuto sempre la caparbietà di partire da zero per poi arrivare a traguardi prefissati. La cosa importante è la ASD San Biagio, e che tutti i soci e i tesserati svolgano con serietà e serenità i compiti prestabiliti. Rimane indelebile il concetto famiglia”.
Nonostante tutte le difficoltà incontrate, in un anno il San Biagio è riuscito a passare da una trentina di atleti tesserati a ben 120, è stato un grande risultato frutto di sacrifici e investimenti, come ci si è riusciti?
“E’ grazie a queste premesse, sacrifici e investimenti spinti dalla passione per questi colori, che il San Biagio oggi vanta 120 tesserati, credo mai avuti in 41 anni. Dobbiamo anche ringraziare i nostri partner sponsor che ci hanno aiutato concretamente in questo”.
Ha un messaggio in vista del nuovo anno?
“Auguro un 2022 ricco di soddisfazioni e nel quale ognuno possa ritagliarsi una propria rivincita o uno stimolo nuovo, anche per il bene della società sportiva”.