La favola di Coppari che segna prima dell’addio. E’ lui il man of the match di Barbara: “Indimenticabile”
OSIMO – Una storia perfetta, di quelle che dici: “Pensa se segna proprio lui?!”. Come una favola da raccontare ai nipotini fra 30 anni davanti a un caminetto. Ecco i contorni che la rendono speciale: prendi un giocatore che è alla quarta stagione col San Biagio, uno di quelli che per giocare si è sempre dovuto fare in quattro, di quelli che il posto assicurato non l’ha mai avuto, anzi, che spesso ha dovuto assistere alle partite dalla panchina. Prendi un centrocampista dai piedi sopraffini, un po’ lento forse, ma intelligente tatticamente tanto da prendere già il patentino di allenatore. Prendi un giocatore esperto, che a 28 anni è esempio di serietà ed equilibrio per un gruppo giovane. Uno di quelli che non ha mai messo il muso anche quando il campo lo vedeva da fuori, di quelli che ha sempre significato comunque tanto per lo spogliatoio. Mettici che l’anno scorso è stato da dimenticare e che invece quest’anno sembrava promettente. E poi mettici che a metà settembre gli arriva una proposta che è difficile rifiutare. La sua azienda (la Ariston Thermo Gruop) gli propone un contratto biennale importante per uno degli stabilimenti esteri, vicino Parigi. Dopo settimane di pensieri e perplessità, in un periodo di crisi occupazione dove il lavoro è la priorità, decide di accettare e partire: data di imbarco fine ottobre, poi spostata al 4 novembre. Il mister a quel punto gli fa l’in bocca a lupo, ma decide di non prenderlo più in considerazione, di puntare sui giocatori che sapeva di poter avere ancora a disposizione. Ma lui, il 28enne, non si abbatte, continua ad allenarsi, resta fedele al gruppo, il mister apprezza e, visti gli infortuni e le squalifiche, lo convoca per la difficile trasferta di Barbara dopo due settimane pesanti fra ko a tavolino e in campo. Mettici che come pronostico parte dalla panchina, poi il mister invita tutti a scaldarsi e decide, sull’1-1, di buttarlo nella mischia. Lui entra, con viso concentrato, ma senza libero di testa, di quelli che non hanno nulla da perdere ma sicuro di poter dare una mano al debutto in campionato, proprio 10 giorni prima di partire e lasciare il San Biagio. Inizia subito con giocate di prima, senza sbagliare nulla in fase di impostazione. Sfiora il gol su punizione, si propone, corre, incita, cerca di velocizzare le ripartenze di un San Biagio che in superiorità numerica cercava disperatamente la vittoria. Poi arriva l’89esimo minuto: il compagno-amico Burini gli appoggia una palla al bacio appena dentro l’area beffando il marcatore in pressing. Lui, il 28enne in procinto di volare a Parigi e dire addio, stoppa la sfera, si rende conto di essere smarcato, prende la mira e calcia di potenza superando il portiere. Sembra impossibile, è il suo primo gol in campionato in 3 stagioni e mezzo di San Biagio, fatto proprio al fotofinish e di importanza capitale (in precedenza aveva solo segnato in Coppa alla sua ex, il Filottrano). Al gol del 2-1 del San Biagio, l’esultanza è commovente: in tribuna esplodono i sostenitori biancorossi dopo due gol annullati e tante sofferenze, la panchina sambiagese parte d’istinto in corsa verso la parte opposta del campo per festeggiarlo, a piedi scalzi, con la casacca, senza badare alle distanze per quei 2-3 infortunati portati lo stesso in panca per arrivare 18. E’ gioia immensa, una soddisfazione meritata per lui, una vicenda indimenticabile. E’ così che Simone Coppari, fidardense doc ma sambiagese d’adozione, protagonista di questa bella favola, conquista di diritto la palma di “migliore in campo” in Barbara-San Biagio. Fra compagni di squadra e dirigenti ha ottenuto 14 preferenze nella rubrica del sito web del club, seguito a distanza da Mandolini (4 voti), Burini (2) e Mercuri (1).
Simone, partiamo dal fondo: descrivici l'azione del gol di sabato. Come è nata, l'assist, cosa hai pensato di fare con quella palla, il tiro e poi la festa
“L'azione e' nata da una palla protetta magistralmente da Burini al limite dall'area.. devo ringraziarlo.. ha attirato 2 giocatori su di se e mi ha fornito un bell'assist.. io ero un po' defilato sulla sinistra ma non ho pensato a molto: stop e tiro di prima intenzione con il piede debole, il sinistro. E' partito un tiro forte, a mezza altezza dove il portiere per fortuna non è arrivato”.
Cosa hai provato quando ti sei reso conto di aver segnato il primo gol in campionato col San Biagio proprio al fotofinish, prima di lasciare per lavoro la squadra?
“Subito mi è venuto da correre all'impazzata per liberare la gioia, una gioia inaspettata ma molto, molto grande. Poi mi sono goduto le feste e i cori dei compagni. Sinceramente non mi aspettavo più di scendere in campo prima della partenza. E’ per questo che aver suggellato il tutto con un gol, per di più decisivo e a 2 minuti dalla fine ha un valore inestimabile: un ricordo che porterò sempre con me! Paradossalmente sabato sono sceso in campo tranquillo, con un'incoscienza che mi ha permesso, nonostante una condizione fisica non ottimale, di fare una mezz'ora importante per la squadra, il calcio è proprio strano: ti alleni duramente per settimane e poi raccogli i frutti proprio quando meno te l'aspetti”.
Il mister ti ha convocato all'ultimo viste le tante assenze, altrimenti ti dava già per partito, invece poi ti ha buttato nella mischia ed hai cambiato la partita. E’ stato il finale ideale a Barbara?
“Nonostante la partenza già prefissata avevo dato la mia disponibilità al mister nel caso avesse bisogno di me, la rosa è lunga e di qualità ma viste le assenze sono stato chiamato in causa e il risultato è stata una sorpresa anche per me. Sicuramente neanche nelle migliori storie a lieto fine sarebbe stato scritto un finale così bello: era proprio destino e non potevo chiedere di meglio!”
Un gol pesante poi dopo 2 settimane difficili, ma la squadra ha saputo reagire al caso Voytyuk e al ko col Monserra…
“Purtroppo non ho potuto seguire direttamente la vicenda perché ero fuori per lavoro ma l'amarezza è stata comunque grande perché a Filottrano erano stati 90 minuti di assoluto dominio. Sono cose che succedono,ci sono dei regolamenti che lasciano spazio ad interpretazione e questa è la conseguenza. La fortuna del San Biagio però e' che, anche nei momenti di scoramento e difficoltà, c'è una società e un ambiente che ti permette di lavorare con la tranquillità che serve per rialzarsi subito. Abbiamo pagato sbagliando l'approccio delle ultime due partite ma la squadra è stata sempre viva e il secondo tempo di sabato è solo l'ultima conferma”.
A chi dedichi questo gol vittoria?
“Forse sono un po' scontato ma per primo dedico il gol a me stesso e alla passione che metto tutti i giorni in questo sport. Per secondo alla mia famiglia, alla mia ragazza che mi sopporta e mi ha sostenuto nei momenti peggiori. E soprattutto a mio padre che fin da piccolo è stato il primo vero e sano tifoso, senza mai perdersi una partita ovunque giocassi: sabato gli sarà sicuramente dispiaciuto non poter essere a Barbara! Non posso però dimenticarmi anche di tutto il San Biagio che per me è come una seconda casa, fare nomi sarebbe riduttivo, ringrazio soltanto tutti per gli attestati di stima ed affetto, certi valori sono molto più importanti di una partita di calcio”.
E dove può arrivare questa squadra?
“E' innegabile che questa squadra al momento ha raccolto molto meno di quello che meritava. Ha giocato alla pari con tutte le prime della classe, ha una rosa lunga, unita e completa in tutti i reparti, con giocatori senza nomi blasonati ma che farebbero la fortuna di squadre di categoria superiore, non vedo perché porsi limiti, raggiunto l'obiettivo primario della salvezza, questo può essere un anno in cui divertirsi”.
Sabato col Marina l'addio prima della partenza per la Francia: servirebbe un’altra favola per battere la capolista?
“Sabato abbiamo il peggiore avversario che potesse capitarci, un Marina ferito da un’inaspettata sconfitta casalinga che fa della solidità difensiva la sua forza. Occorre scendere in campo concentrati per 95 minuti. Se il mister avrà ancora bisogno di me scenderò in campo per dare il massimo, un altro gol non dispiacerebbe di certo ma sono realista e mi accontenterei di una bella vittoria per concludere la favola San Biagio e salutare tutti alla grande”.
Vuoi commentare questo articolo?