Luca Pesaresi migliore in campo col Fabriano: “Annata positiva, ma credevo nei playoff”
OSIMO – Sono lontani i tempi in cui veniva etichettato come il pischello di San Biagio, sbarazzino e un po’ incosciente lo sarà sempre, ma ormai è tra i veterani del club, un punto fermo per tutto l’ambiente. Luca Pesaresi, 28 anni a novembre, è uno dei pochi sambiagesi doc in squadra, da sempre legato ai colori biancorossi. Un esterno destro che fa la differenza, con la sua potenza fisica e il suo dribbling che mette perennemente in affanno le difese avversarie. L’uomo in più quando è in condizione. Come col Fabriano, quando ha trascinato la squadra alla rimonta mettendo lo zampino nell’azione perfetta del pareggio, conquistando il rigore del 2-1 e sfiorando il gol nella ripresa nei vari contropiedi. Per questo compagni di squadra e dirigenti lo hanno votato come migliore in campo con 12 preferenze, seguito dalle 3 di Giambartolomei, le 2 di Agostinelli e, fermi a 1, Aureli, Belfiore e Nisi.
Luca, per la seconda volta scelto come migliore in campo. Pensi che contro il Fabriano sia stata la tua migliore prestazione stagionale? O ne ricordi altre?
“Ero stato scelto migliore in campo anche con il Monserra nel girone di andata. Penso sia stata una buona prestazione farcita da qualche errore, ma comunque buona. Buone prestazioni che mi vengono in mente, sono quelle con Osimana e Arcevia”.
Analizziamo la partita. E' successo tutto nel primo tempo con mille emozioni: l'infortunio al bomber di squadra, il gol dello svantaggio e tanta paura con la penalizzazione che poteva far ripiombare il San Biagio nella bagarre. Ma poi il pari quasi immediato, il rigore del 2-1 e nella ripresa controllo del match quasi agevole, con più occasioni per chiudere la gara. Concordi?
“Sì, è successo tutto nel primo tempo, il gol ospite e l’infortunio di Jacopo, insieme, hanno stimolato quelle motivazioni che nell’ultima apparizione sembravano svanite e hanno portato ad una reazione per andare a stringere la salvezza tra le mani senza lasciarla più scappare. A proposito faccio un grosso in bocca al lupo a Jacopo e spero si risolva tutto il prima possibile, vista l’importanza di un giocatore come lui per il San Biagio”.
Raccontaci le azioni dove hai messo lo zampino. Quella del pareggio dove hai servito sull'aut destro Salini che poi ha trovato Aureli per il gol, quella del rigore per fallo proprio su di te e quella nel secondo tempo dove sei stato lanciato da Fiorucci e di prima hai sfiorato il 3-1 in diagonale…
“La prima penso sinceramente che sia un po’ l’ABC del calcio, ed è la cosa che mi ha soddisfatto di più della partita, con il mio taglio verso il centro del campo a ricevere la palla, la sovrapposizione di Salini, palla buttata da me sopra i difensori a servire l’incursione, controllo e subito palla sul dischetto di rigore dove Aureli con una bella girata la mette in rete. Azione da manuale. Il rigore non è altro che un vecchio trucchetto insegnato dal grande mister Tacchi, che mi diceva sempre di tagliare la strada all’avversario dentro l’area di rigore; mentre il tiro al volo è nato da una bellissima apertura di Fiorucci, per una volta ho avuto il coraggio di tirare e ne è uscita una bella conclusione al lato di poco”.
A fine gara attimi di tensione con i giocatori del Fabriano: che è successo? Pensavano che il San Biagio fosse salvo e che avrebbe "lasciato" la partita nonostante il precedente polemico dell'andata?
“Sì, forse il loro pensiero era proprio questo ma, numero 1 il calcio come ripetevano loro a fine gara è una ruota che gira, quindi chi la fa l’aspetti e penso che dopo il loro comportamento nella gara d’andata non potevano aspettarsi altro Numero 2 non erano a conoscenza della grana Voytyuk ancora aperta e del rischio di altri 3-4 punti di penalizzazione. Quindi non c’è nulla da biasimare nel nostro comportamento”.
Alla fine obiettivo raggiunto, ma qualcuno sperava in qualcosa di più…tu come giudichi la stagione del San Biagio?
“Io sinceramente ero proprio tra quei “qualcuno”, diciamo che ci credevo e sono convinto che con questa squadra senza penalizzazioni e qualche calo di concentrazione di troppo nei momenti decisivi i playoff erano benissimo alla nostra portata. Comunque penso che l’annata sia più che positiva perché con i 5 punti che io sento nostri, quelli di Filottrano e Fabriano, saremmo tranquillamente nella zona di cui parlavo prima”.
E la tua stagione a livello personale? Hai fatto a volte ottime prestazioni, come nel derby di ritorno al Diana, ma forse c'è un neo: il gol. Uno solo col Filottrano e annullato dal giudice sportivo con il 3-0 a tavolino…
“La mia stagione la giudico positiva, dopo le ultime due, una condizionata dall’infortunio al crociato con mister Morra e l’altra abbastanza orrrenda con mister Luchetta, mi sento tornato a livelli discreti. Per questo un plauso e un ringraziamento molto grande và a mister Cantani che, con la sua grinta e la sua energia, ha saputo stimolare me in primis e tutto l’ambiente. Per il neo del gol è una pecca che mi porto dietro da sempre, nella mia testa conta più un assist che un gol, forse è per quello che punto poco la porta, però ormai penso sia dura cambiarla”.
Punto di forza e di debolezza di questa squadra?
“Per me il punto di forza e di debolezza del San Biagio sono, nello stesso tempo, la tranquillità”.
Come affrontare l'ultima gara di Castelplanio contro un Le Torri che cerca punti salvezza mentre il San Biagio ha ormai pochi stimoli? Si rischiano figuracce?
“La affronterei con spensieratezza evitando ad ogni modo figuracce, senza assilli”.
Hai già deciso cosa farai l'anno prossimo? Resti nel "tuo" San Biagio?
“Per l’anno prossimo ancora niente di deciso al 100%, ma sinceramente deve arrivare qualcosa di veramente grande perché mi stacchi di nuovo dalla mia adorata casa. Solo Bayern, Milan o Barça hanno la precedenza sul San Biagio!”.
Hai un messaggio o un consiglio da inviare a qualcuno?
“Un messaggio per i compagni di panca, Mando, Aureli e Santolini, dall’anno prossimo si cambia registro: 3 attaccapanni ognuno e un bagnoschiuma a testa altrimenti andate a giocare con l’AVIS…ah anche uno per Fiorucci, mi raccomando non buttare quel tuo fantastico giubbino verde muschiato perché sennò st’anno non posso fare il presepe..!!!! 😉 ” .
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