Mandolini dalla Stazione al S.Biagio: “Che grande sfida l’anno scorso, ma ora voglio gioire in biancorosso”
OSIMO – E’ il nuovo mediano del San Biagio, quello che dovrà arginare l’avversario, che ha prestanza fisica, bravo nella fase di interdizione ma anche negli inserimenti e già con una buona esperienza alle spalle. Lorenzo Mandolini, 29 anni, dovrà sostituire i partenti Ficosecco e Belfiore e dare una mano a chi, come Casaccia e Pizzichini, punta sui piedi buoni ma soffre di più nella fase difensiva. Un ingaggio insolito per il San Biagio: Mandolini arriva infatti dai rivali di sempre dei biancorossi, l’Osimo Stazione. Ma proprio la grande stagione fatta nella “locomotiva”, che ha messo a dura prova le ambizioni di vetta del Galletto nel girone di ritorno, ha convinto il ds Veroli a portarselo a casa. Alto 1,85 per 76 kg, Mandolini è atteso come uno dei protagonisti della prossima stagione di Prima categoria, dove ritorna a distanza di tre stagioni con rinnovate motivazioni.
Lorenzo, intanto presentati a chi non ti conosce ancora…
“Sono nato ad Ancona il 25 gennaio 1986, abito ad Osimo, ho frequentato l’università di Economia e Commercio in Ancona e adesso conduco l’attività di imprenditore agricolo ereditata dai miei nonni. Sono felicemente fidanzato con Eleonora da 7 anni”.
Hai qualche passione in particolare oltre al calcio?
“Come hobby mi piace viaggiare, sono appassionato di sport in generale, come nuoto e beach volley”.
Squadra del cuore e calciatore preferito?
“Sono milanista e i giocatori che ho da sempre stimato sono Ambrosini e Materazzi”.
In che ruolo giochi e in quale sai adattarti?
“Sono un centrocampista centrale, mi piace fare sia il mediano su un centrocampo a quattro che l’interno destro o sinistro su un centrocampo a tre, all’occorrenza mi posso adattare come difensore centrale. Il ruolo che preferisco è comunque quello di interno destro o sinistro perche mi permette di inserirmi di più”.
Le tue caratteristiche tecniche?
“Le mie caratteristiche sono il recupero palla, il colpo di testa, la fisicità e la corsa”.
Tre aggettivi per definirti come ragazzo?
“Come ragazzo sono simpatico, socievole e altruista”.
Raccontaci il tuo curriculum calcistico. Dove sei cresciuto e con chi hai giocato negli ultimi anni?
“Dopo aver fatto tutto il settore giovanile con l’Osimana, nel 2006 ho vinto il mio primo campionato di Prima categoria con la Passatempese per poi trascorrerci i successivi due anni in Promozione. Dopo una parentesi di un anno con l’Agugliano Polverigi ho passato gli ultimi 5 anni con la maglia dell’Osimo Stazione”.
La scorsa stagione eri nei rivali di sempre del San Biagio: a due mesi di distanza ripercorri e descrivici quel bellissimo testa a testa fra biancorossi e biancoverdi per la vittoria del campionato di Seconda..
“Sicuramente è stato un testa a testa emozionante e sudato fino all’ultima partita. Forse ha vinto la squadra che se l’è meritato di più per continuità di risultati, ma ce l’abbiamo messa tutta per rendervi la strada più complicata possibile”.
E i derby San Biagio-Osimo Stazione come li ricordi?
“Derby tra Osimo Stazione e San Biagio ne ho giocati diversi, ma mai come quest‘anno la posta in palio è stata così alta, sopratutto la partita di ritorno si è sentita maggiormente per il poco distacco di punteggio da voi primi in classifica”.
Quando avete compiuto il sorpasso a quattro giornate dalla fine eravate davvero ad un passo dalla vittoria del campionato, a inizio anno nessuno lo avrebbe detto… Come ti spieghi una stagione simile della Stazione?
“Abbiamo fatto un annata indimenticabile, fattori fondamentali sono stati il gruppo fantastico e la capacita di entrambi gli allenatori, sia Bernabei che Menghini, di far esprimere al meglio delle proprie potenzialità ogni singolo giocatore. Per noi trovarci primi in classifica a quattro giornate dalla fine era come un sogno, ma onore ai vincitori”.
A livello di squadra è andata quindi bene nonostante il secondo posto finale e l'eliminazione ai playoff, ma la tua personale di stagione come ritieni sia andata?
“Dopo un annata molto sofferta a causa di un brutto infortunio ai legamenti, quest’anno con una buona riabilitazione mi sono potuto esprimere al meglio giocando 29 partite e realizzando un gol”.
Che il San Biagio ingaggi un giocatore della Stazione è storicamente una rarità, è successo semmai il contrario in passato. Evidentemente la società ha ritenuto che questa volta ne valesse la pena: cosa ti ha convinto a diventare un galletto?
“Sono stato molto contento della chiamata del San Biagio a fine stagione, quello che mi ha convinto nella scelta è stata la consapevolezza di entrare in un ambiente vincente con un allenatore molto preparato, ma sopratutto la voglia di rimettermi in gioco in una categoria che non facevo da qualche anno”.
Il tuo obiettivo per la prossima stagione?
“Il mio obbiettivo è di essere il più utile possibile alla causa del San Biagio, magari anche con qualche gol, poi raggiunta la salvezza sarebbe bello sognare i play off”.
Hai un messaggio, un augurio o un consiglio da lasciare a qualcuno?
“Spero di inserirmi bene e di trovare un bel gruppo come quello che ho lasciato a Osimo Stazione e che quest’anno sia nuovamente un annata di successi e di gioie per il San Biagio”.
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