Marinelli: “Resto con orgoglio, puntiamo a risalire e a crescere il settore giovanile”
OSIMO – Proverà a bissare quanto fatto nel 2015, ma ripartendo da zero, rifondando il gruppo per riportare entusiasmo e risollevare i colori biancorossi. E’ questo il compito che la società sportiva ha affidato a Michele Marinelli, 49 anni, confermato sulla panchina del San Biagio per la prossima stagione di Seconda categoria dopo la cocente retrocessione di due settimane fa.
Mister capita di rado di essere riconfermati dopo una retrocessione. Come ha vissuto questa scelta e perché ha accettato di restare?
“Si, capita di rado questo tipo di decisione da parte delle società calcistiche, evidentemente è stato valutato bene il lavoro svolto, non usando come criterio solo il risultato finale. Anche perché sono subentrato in una situazione che faceva già acqua da tutte le parti. Eravamo già ultimi e non siamo riusciti a risollevarci. Ora dobbiamo resettare e ripartire per fare subito bene. Sono rimasto per un motivo di orgoglio, perché avevo portato il San Biagio in Prima categoria tanti anni fa e ora che l’abbiamo persa vorrei rifarlo”.
Come analizza, ora a mente fredda, la retrocessione della Prima squadra?
“Ho riflettuto molto sui motivi di questo fallimento, pur vivendolo da subentrato. Il San Biagio è stato sempre ultimo ed un motivo ci sarà. Credo che quello principale che ha portato alla retrocessione è che alcuni giocatori, alcuni di quelli più esperti, si sono arrogati il diritto di sentirsi più importanti di tutto, dello staff tecnico e anche della società. E’ mancata autocritica, anche sulle prestazioni in campo. E’ inevitabile che in questo regime di confusione, e con scelte che ho fatto puntando sui giovani ma vissute da alcuni del vecchio gruppo come drastiche, si rischia di retrocedere se non si mantiene unità di intenti”.
Obiettivi per la prossima stagione in Seconda? Che campionato si attende?
“Il San Biagio in Seconda può avere solo un obiettivo, vincere e risalire più in fretta possibile in Prima. Sarà difficile, perché solo una squadra ci può riuscire, perché gli avversari saranno agguerriti e perché la rosa sarà profondamente rinnovata, andrà assemblato il gruppo, ma l’intento è di fare una squadra competitiva per riportare il San Biagio dove merita di stare”.
Continuerà a ricoprire incarichi anche nel settore giovanile e nella Juniores del San Biagio come nella seconda parte della stagione appena conclusa? E nel caso, con quali obiettivi e come analizza il suo operato in questi ambiti…
“Io sono arrivato a San Biagio per ricreare dopo tanti anni il settore giovanile. Non è stato semplice vista la vicinanza di grandi società come Osimana e Giovane Ancona, ma credo che abbiamo fatto un ottimo lavoro, con numeri appropriati al bacino di San Biagio. L’entusiasmo che ho visto anche ieri nella festa di chiusura della stagione giovanile significa che abbiamo lavorato bene. Siamo poi partiti anche con i centri estivi e i segnali pure lì sono positivi. Ci saranno novità da settembre, rinforzeremo lo staff tecnico per il settore giovanile con figure esperte per le nostre fasce d’età, per cercare di crescere ancora. Per quanto riguarda la Juniores, ha fatto una cavalcata da autunno in poi. Ho lavorato con giovani meravigliosi con tanto entusiasmo e mi fa enormemente piacere che la società ci tiene tanto a questa categoria, come dimostrano i diversi ragazzi che hanno già esordito in Prima squadra nonostante le difficoltà e la classifica. Per la prossima stagione, però, seguirò la Prima squadra e non la Juniores, continuando a ricoprire il ruolo di coordinatore del settore giovanile, dai gruppi Piccoli Amici a quello Esordienti, ognuno dei quali affidati a figure che riteniamo valide, giovani educatori ma al contempo con le competenze adeguate”.
Ha un messaggio, un consiglio, un rammarico da manifestare verso qualcuno?
“Il messaggio è un Forza San Biagio oggi più che mai. Il consiglio è a tutti i giocatori che faranno parte della rosa la prossima stagione: giocate per lo stemma che portate sulla maglia, per questi colori ultra quarantennali va sputato sangue. Recriminazioni? E’ ora di scrollarsi di dosso pensieri negativi e dimenticare fatti e persone che hanno condizionato la stagione finita con una retrocessione purtroppo inevitabile”.