Martini mvp di Coppa commosso a fine gara: “Per me soddisfazione enorme”
OSIMO – Per celebrare un evento del genere, il ritorno del San Biagio nella semifinale di Coppa Marche dopo circa un decennio dall’ultima volta, dirigenti e giocatori biancorossi hanno deciso di eleggere un migliore in campo della partita stravinta mercoledì contro il Casette Verdini. Sarebbe finita ad ex aequo: 9 preferenze per l’attaccante Persiani autore di una doppietta, di un assist e di un rigore conquistato e 9 ad Alessandro Martini, il secondo portiere del San Biagio che con un paio di interventi prodigiosi ha evitato che il Casette tornasse in partita sul 3-2. Alla fine si è scelto di premiare Martini, che rispetto a Persiani avrà presumibilmente meno occasioni per rimettersi in mostra e conquistare la palma di migliore in campo. Ecco dunque l’ex portiere dell’Atletico Offagna alla sua prima stagione in biancorosso nella classica intervista all’mvp di Coppa:
Ale sei stato scelto come migliore in campo nel mercoledì di Coppa, pensi di esserlo stato? Tu chi hai scelto e perché?
“Ringrazio i compagni per il voto e per la fiducia. Penso di aver fatto una buona prestazione soprattutto nel secondo tempo, anche se per me il migliore in campo è stato Enrico Persiani. Ha dato tutto ed è riuscito a realizzare due splendide reti. Chapeau!”.
Descrivici le due parate prodigiose che hai fatto sul risultato ancora in bilico e l’azione del gol subito..
“Le due parate sono frutto degli allenamenti fatti con Simone e Andrea. Sulla prima parata, avendo valutato di non poter anticipare l’attaccante avversario, mi sono fermato, ho preso posizione e poi i riflessi hanno fatto il resto. Sulla seconda parata, il tiro da fuori area, sono riuscito bene a vedere partire il tiro e mi sono tuffato in maniera composta e a deviare la palla in calcio d’angolo. Per quanto riguarda il gol, andando a contrasto in uscita bassa con il giocatore avversario, avrei dovuto mettere maggiore energia per respingere la palla lateralmente, invece è rimasta all’interno dell’area e da lì il gol”.
Dicono che a fine partita negli spogliatoi ti sei anche commosso: raccontaci un po’? Che è successo e come mai?
“Si mi sono commosso! Per un grave infortunio alla colonna vertebrale nel febbraio 2016 mi sono dovuto fermare per una stagione e mezzo e per ritornare all’attività agonistica ho dovuto operarmi. Poi questa estate la società del San Biagio e il mister Caccia mi hanno dato la possibilità di mettermi alla prova e di continuare a giocare. Quindi vincere questa partita è stata una soddisfazione enorme per me”.
Nel primo tempo qualche difficoltà con i rinvii da fondo, poi anche quelli sono riusciti in un secondo tempo in generale entusiasmante per tutto il San Biagio: che ne pensi?
“Si, nel primo tempo ho fatto molta difficoltà con il rinvio dal fondo. Con il mister dei portieri Simone stiamo lavorando per migliorare la meccanica di tiro e renderla più efficiente. Per quanto riguarda la prestazione di tutta la squadra, vorrei sottolineare la grande concentrazione che tutti i miei compagni hanno messo in campo per portare a casa questo risultato”.
Ti aspettavi una goleada simile contro il Casette Verdini?
“Mi aspettavo una grande prova dalla squadra ed ero sicuro che il reparto d’attacco si sarebbe fatto sentire in questa partita come poi è accaduto”.
Quanto è stato difficile gestire il doppio impegno per una rosa così corta e trovare gli stimoli per una gara di Coppa come quella di mercoledì sera?
“Lo stimolo è sempre lo stesso: vincere. Che sia Coppa o campionato l’obiettivo è lo stesso. Sicuramente la rosa attualmente per varie problematiche è corta e richiede al mister e a noi giocatori un maggior dispendio di energie. Ritengo che le partite di Coppa siano un’occasione importante, per quei giocatori che hanno meno minuti sulle gambe e sui guantoni come me, per farsi vedere dal mister e, nello specifico del mio caso, per togliersi qualche piccola soddisfazione”.
Ora le semifinali probabilmente contro Staffolo e Piobbico: ti aspetti di giocare ancora e che il gruppo punti forte sulla Coppa o la ritenete un di più che provoca semmai solo disagi organizzativi e atletici?
“Scendere in campo e giocare è sempre una bella esperienza. Chi gioca logicamente lo sceglie il mister Caccia. Quello che posso fare è continuare ad allenarmi e farmi trovare pronto se dovessi scendere in campo. Sinceramente penso che il nostro primo obiettivo sia far bene in campionato. Ciò non vuol dire vivere la Coppa come un peso, ma come una possibilità per mettere alla prova tutto l’organico”.
Come stai gestendo il delicato ruolo di secondo portiere e come ti trovi con i tuoi compagni di reparto Andrea Zenga e Simone Pesaresi che è anche il vostro preparatore?
“Quando c’è chiarezza tutto risulta più facile. Questa estate, quando sono arrivato al San Biagio, le gerarchie dei portieri sono state messe subito in chiaro e questo mi ha permesso di allenarmi in tutta tranquillità e di migliorarmi senza pressioni. Andrea è un punto di riferimento e ad ogni allenamento cerco di osservare i suoi gesti tecnici e farli miei. La scelta di ricominciare a giocare qui a San Biagio è proprio dovuta alla presenza di Andrea Zenga e del mister dei portieri Simone Pesaresi. Sono due grandissime persone sia dal punto di vista tecnico che umano. Erano anni che desideravo essere allenato da Simone che, permettetemi la sviolinata, reputo essere uno dei migliori allenatori in circolazione.
Sabato trasferta a Monsano per riprendere il discorso campionato e restare agganciati alla zona playoff: che gara sarà e come va impostata?
“Io di calcio da un punto di vista tecnico tattico ne so veramente poco. Rimanere concentrati e saper sfruttare le occasioni sono le due cose che fanno la differenza in una partita”.
Un primo bilancio di questa tua prima stagione in biancorosso sia a livello personale che di squadra?
“Personalmente bilanci in itinere non li faccio mai. Sappiamo quali sono i nostri obiettivi di squadra e dove vogliamo arrivare. Per i bilanci tutto rimandato a fine stagione”.
Hai un messaggio o consiglio per qualcuno in particolare?
“Si avrei un consiglio per un compagno di squadra: “Simone Pesaresi è Ora che ti alleni seriamente!”.
Vuoi commentare questo articolo?