Mister Marinelli a 6 giorni dal via: “Servirà sacrificio, voglia di vincere e un bel gruppo”. Le amichevoli
OSIMO – Dopo la cena di presentazione, lunedì prossimo (11 agosto alle 19 al Comunale di San Biagio) si parte con la preparazione pre-campionato in vista della prossima stagione che vedrà i biancorossi impegnati in Seconda categoria. Inevitabile dunque l’intervista di inizio anno al nuovo allenatore, Michele Marinelli.
Mister che sensazioni hai a pochi giorni dal via della stagione?
“Le sensazioni sono positive, ho tanta voglia di aprire un nuovo ciclo se possibile vincente con questa società”.
Entriamo nel dettaglio: come si svolge la preparazione di mister Michele Marinelli? C’è qualcosa di particolare nel programma che la differenzia dalle altre?
“La preparazione è sicuramente impegnativa per i giocatori ma non credo sia diversa nella mole di lavoro di quella di altre squadre. La differenza rispetto agli ultimi anni è che trovo un gruppo completamente nuovo quindi oltre all'aspetto atletico dovremo da subito curare l'aspetto tecnico tattico per far capire ai ragazzi il prima possibile che tipo di calcio voglio proporre. A me piace molto curare i dettagli e sicuramente all'inizio non sarà semplice farlo visto i tanti volti nuovi”.
Già fissate le amichevoli estive?
“Si, credo sia importante giocare il più possibile per vedere subito come impostare al meglio la squadra e cosa correggere di volta in volta. Giocheremo il 14 con la Real Cameranese in casa, il 18 contro il Montefano fuori casa, il 27 contro l'Osimo Five da noi e il 3 settembre contro i Portuali sempre in casa. Inoltre avremo anche la Coppa Marche il 23 e forse, in base al risultato della prima giornata, il 30 agosto. Poi il 6 settembre il via al campionato”.
Cosa ti senti di chiedere ai tuoi ragazzi per affrontare al meglio questo mese di preparazione?
“Saranno fondamentali dall'inizio alla fine l'entusiasmo, la voglia di lavorare per vincere , il sacrificio e la capacità di mettersi a disposizione del mister e dei compagni, non esistono altri modi per fare bene, in questo sport in particolare”.
L’obiettivo della società è riscattare al più presto la disfatta della stagione scorsa. Rischia di farsi sentire troppo la pressione sui ragazzi? Dove può arrivare questo San Biagio?
“La società ha voglia di riscatto e ha fatto il possibile per allestire una buona rosa per risalire, tutti sappiamo che sarebbe una delusione non lottare per le prime posizioni, ma nessuno ha parlato di vincere al primo colpo e basta, quindi non vedo motivi per avere pressioni. Anzi, il fatto che si punti su di noi per riscattarsi dall’ultima stagione deve stimolarci ancora di più a fare bene”.
La rosa è molto ampia. Sarà complicato gestire 24-25 elementi?
“La rosa è di un numero giusto considerando che non abbiamo il settore giovanile, io personalmente non ho problemi a gestire questo numero di giocatori e sono convinto che tutti potranno dare il loro contributo. E’ chiaro che la differenza la faranno i giocatori stessi che devono capire che il mettersi a disposizione senza se e senza ma, e senza guardare al numero di presenze fatte, farà la differenza nel fare parte di un gruppo vincente oppure no”.
Per metà la squadra è nuova: anche l’anno scorso si cambiò molto e probabilmente fu il problema principale nel ricreare il gruppo. Come evitare che si ripresenti lo stesso handicap?
“Noi abbiamo dei buoni giocatori per la categoria tanto che molti ci daranno tra le favorite alle posizioni di testa, ma non siamo ancora una squadra né tanto meno un gruppo coeso. Sicuramente la difficoltà principale sarà questa, ma credo che siamo tutti convinti di aver scelto tra conferme e nuovi arrivi le persone giuste per accelerare il percorso della creazione di un gruppo vero. Tutti dobbiamo ‘toglierci’ qualcosa nei nostri difetti e dare il massimo della positività all'interno della vita di gruppo e quindi di squadra”.
Preferiresti che il San Biagio venisse inserito nel girone C, quello di Ancona, o anche finisse nel girone E, quello della riviera dorico-maceratese, sarebbe indifferente?
“Conosco meglio il girone C che ho avuto la fortuna di vincere, ma anche il D, mentre non conosco assolutamente il girone E. Comunque a parte questa premessa direi che la cosa non mi toglie il sonno e non avrò problemi ad adattarmi a qualsiasi decisione della Federazione”.
E’ la tua prima stagione a San Biagio nella speranza che si apra un lungo ciclo vincente: hai un messaggio o un consiglio da inviare a qualcuno?
“Spero davvero di rimanere a lungo a San Biagio perché credo di aver trovato un ottimo ambiente, ho tanta voglia di fare bene e il messaggio per tutti società, giocatori, collaboratori e simpatizzanti è quello di portare in ogni momento entusiasmo, voglia di lottare e sacrificarsi e ovviamente voglia di vincere… in sintesi dobbiamo avere fame, tanta fame!”.
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