San Biagio Campione: sei nella storia del Futsal marchigiano. Il coach: «Emozioni uniche»
OSIMO – Il Galletto entra di diritto nella storia del Futsal marchigiano iscrivendo il suo nome nell’albo d’oro della Coppa Marche di serie D. Ieri al PalaTriccoli di Jesi, davanti a circa 500 spettatori, oltre la metà sambiagesi, la squadra di coach Gabriele Lorenzini ha vinto la finalissima con il futsal Recanati dopo che, venerdì sera, aveva superato l’Urbino c/5. Non due avversarie qualsiasi, perché l’Urbino è capolista del girone A di serie D mentre il Recanati è primo nel girone C. Insomma, le Finals erano di altissimo livello e hanno premiato i biancorossi, primi nel girone B assieme all’Ankon Nova Marmi, dunque lì non per caso. E’ stata la conferma della bontà del progetto, della qualità del gruppo, della crescita a livello tattico ma soprattutto mentale rispetto all’anno scorso.
In semifinale si è vinto 2-0 con un gol per tempo (prima di Cannuccia e poi di Contento), ma si è dovuto ringraziare anche la provvidenza, perché l’Urbino ha colpito ben sei legni che gli hanno negato il gol che avrebbe riaperto la gara. C’è da dire che anche i galletti, oltre ad averne colpito uno con Luchetti, hanno mancato diverse chance, specie con Cannuccia, Pasquini e Dubbini. Il 2-0 ha lanciato i biancorossi alla finale contro il Futsal Recanati, che a sua volta aveva strappato il pass superando 7-3 lo Sporting Grottammare.
In finale, davanti ad un grande pubblico, con tamburi, striscioni, sciarpe biancorosse, tanti giovani e anche il parroco di San Biagio a sostenere i ragazzi, molti dei quali sambiagesi doc, si è vista per lunghi tratti la miglior versione del Galletto. L’ha sbloccata Pasquini a metà primo tempo. Poi nella ripresa prima Dubbini e quindi Cannuccia sembravano averla chiusa. Il Recanati le tenta tutte e usa il portiere di movimento per attaccare 5 contro 4. Il Galletto non riesce a recuperare palla e segnare a porta vuota, anzi, arriva quasi casuale il gol dell’1-3 che cambia d’improvviso il volto del match. I leopardiani, sostenuti dal loro nutrito gruppo di tifosi, riprende coraggio mentre i galletti traballano. Altri due minuti e arriva il gol del 2-3. Neanche il tempo di riorganizzarsi e chiedere magari un time out che arriva pure il 3-3 con un tiro da fuori. Sembra un incubo. Il vecchio San Biagio sarebbe capitolato. Tante volte l’anno scorso ha sciupato ampi margini di vantaggio. Ma questa volta fa muro, ritrova compattezza, torna subito ad offendere ed è anche fortunato oltre che bravo a trovare dopo soli 3 minuti il 4-3 con Pasquini. Un gol che placa il Recanati e risposta l’inerzia del match. I leopardiani con il portiere volante ci riprovano negli ultimi 5 minuti ma il Galletto si difende bene e anzi manca anche in contropiede il quinto gol.
Finisce dunque 4-3 con l’apoteosi del pubblico biancorosso, sotto il quale appena arrivato il triplice fischio è corso coach Lorenzini, stile Mazzone, per scaricare tutta l’adrenalina che aveva trattenuto in corpo. Così faranno anche i ragazzi, ai quali va un lungo e meritato applauso per quella che non solo è una impresa sportiva, ma una pagina che resterà indelebile nella storia del Galletto. Dal 1978 si sono vinti diversi trofei con campionati trionfanti di Terza e Seconda categoria, ma questo è il primo nel futsal e sicuramente ha avuto un sapore speciale. Aver sposato questo progetto tre anni fa è stata una delle scelte più fortunate in 46 anni di storia biancorossa. Che sia solo l’inizio, perché ci sono altri importanti obiettivi da raggiungere in questa stagione, sia nel calcio a 5 che nel calcio a 11. Il sogno dunque continua…
Il commento di coach Gabriele Lorenzini: «Sono stati due giorni immensi, un’emozione veramente grande, è stato qualcosa che lascia senza parole, la cosa più bella è vedere questi ragazzi così felici per una emozione unica e nuova per loro, e poi aver portato così tanta gente al palas, di tutte le squadre nessuna come noi c’è riuscita a queste Finals, un grazie va anche a loro. Sono state Finals bellissime, grazie anche all’organizzazione dello Jesi c/5. In merito alla gara di finale, abbiamo iniziato i primi 7-8 minuti un po’ tesi e nervosi, poi abbiamo fatto noi la gara. Fino a quei fatidici 5 minuti a metà ripresa. C’è stato un blackout che poteva compromettere tutto. Bravi i ragazzi a non andare giù di testa, l’inerzia era tutta dalla parte del Recanati ma siamo stati fortunati a segnare subito il 4-3. Il rammarico è aver sprecato qualche occasione prima della loro rimonta. Ma a questi ragazzi non si poteva chiedere di più in questo momento, ci sono squadre più esperte di noi che non ci sono mai riuscite ad andare alle Finals, noi le abbiamo vinte alla prima partecipazione. Ora mi auguro che questa Coppa ci dia ancora più energie e consapevolezze. Starà a me rimettere i ragazzi ora con i piedi per terra fin da stasera, riportare l’attenzione al campionato. Da una parte è un bene che la prossima partita sia proprio contro una big come l’Ankon Nova Marmi, questo ci aiuta a trovare gli stimoli giusti e ricaricare subito le forze per continuare la corsa in campionato».